I soggetti che fanno un lavoro che li espone a dei turni, anche notturni, hanno un aumentato rischio di diabete rispetto a quelli che lavorano di giorno. Per verificare se l’alterazione del ritmo circadiano abbia affetti deleteri sul metabolismo, sono stati valutati 26 pazienti sani. I pazienti hanno dormito per 3 giorni per 10 ore, per 8 giorni hanno subito una restrizione del sonno, con mantenimento o meno del ritmo circadiano. Il tempo totale di sonno è stato identico sia nelle condizioni di conservazione del ritmo circadiano sia in quelle in cui il ritmo circadiano è stato alterato. In entrambi i gruppi, l’insulino-sensibilità (SI) è stata significativamente ridotta dopo la restrizione del sonno, senza un compensatorio aumento della secrezione di insulina e l’infiammazione è aumentata. Nei maschi esposti all’alterazione del ritmo circadiano, la riduzione di SI e l’aumento dell’infiammazione sono duplicati...continua a leggere