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Sicurezza della ipotermia post arresto cardiaco e PCI: più rischio per lo stent?
Fonte: European Heart Journal: Acute Cardiovascular Care June 18, 2014 doi: 10.1177/2048872614540093.

La sicurezza dell’ipotermia terapeutica combinata con intervento coronarico percutaneo (PCI) dopo arresto cardiaco extra-ospedaliero è stata contestata dopo le notizie di alto rischio di trombosi dello stent. Gli Autori hanno fatto ricorso al Western Denmark Heart Registry tra il settembre 2010 e settembre 2013. Sono stati identificati 68 pazienti, rianimati dopo arresto cardiaco e sottoposti subito a PCI con impianto di stent ed immediata ipotermia terapeutica, seguiti successivamente per 30 giorni. La temperatura target di 32-34°C è stata ottenuta sia con un sistema di raffreddamento invasivo che non invasivo. Tutti i pazienti avevano elevati livelli di biomarcatori di danno miocardico e 37 pazienti avevano sopraslivellamento ST. Uno stent metallico è stato impiantato in 14 soggetti mentre in 54 sono stati utilizzati stent a eluizione di farmaco. Tutti i...continua a leggere

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