In questo studio è stato analizzato il tasso di mortalità per tutte le cause durante un follow-up di circa 367 giorni in 8.510 pazienti affetti da STEMI e sottoposti a PCI, trattati anche con beta bloccanti (n=6.873) oppure anche con farmaci non appartenenti a tale categoria (n=1.637). I risultati ottenuti hanno dimostrato come il tasso di mortalità sia stato inferiore, in maniera statisticamente significativa (p < 0.001), nel gruppo trattato anche con beta bloccanti (n=146, 2.1%) rispetto al gruppo trattato con altre classi farmacologiche. Tali dati, dimostrando l’efficacia dei beta bloccanti nel ridurre la mortalità per tutte le cause nel paziente affetto da cardiopatia ischemica (STEMI), supportano le linee guida dell'American College of Cardiology/American Heart Association e, più in generale, del comportamento generalmente accettato dalla cardiologia; che vede nella terapia a lungo termine con beta...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA