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NUTRACEUTICALS... CHI SONO?

Quando non è ora dei farmaci ipocolesterolemizzanti ma il profilo lipidico del paziente chiede una soluzione o nei soggetti controindicati al trattamento farmacologico, c’è spazio per soluzioni alternative.

L’ipercolesterolemia ed altre dislipidemie sono un ben noto fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di patologie correlate all’aterosclerosi, quali l’angina pectoris, l’infarto miocardico, la cardiopatia ischemica cronica, la patologia cerebrovascolare ischemica (attacchi ischemici transitori, stroke) e la claudicatio intermittens. Ampi studi hanno dimostrato che la riduzione della colesterolemia è associata ad un ridotto rischio di sviluppare o recidivare una delle condizioni sopra elencate. La dieta da sola, purtroppo, per quanto sempre utile per ridurre il rischio cardiovascolare, raramente consente di normalizzare i livelli di colesterolemia, dunque un supporto esterno è spesso necessario per raggiungere livelli ottimali di colesterolemia. Oggi sono disponibili le statine, farmaci ipocolesterolemizzanti molto efficaci e (quando ben impiegati) con un buon profilo di tollerabilità, ma la principale limitazione al loro utilizzo è l’elevato costo che viene spesso ad influire significativamente da un lato sul budget prescrittivo del medico o, in alternativa, sulle economie del paziente che non rientri nei criteri di prescrizione in esenzione. È ovvio che i pazienti più gravi (cioè quelli...continua a leggere

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