Al Congresso ESC di Barcellona 2014 e’ stato presentato un lavoro sui risultati finora noti sui nuovi anticoagulanti orali (NOACs) nel trattamento e nella prevenzione del tromboembolismo venoso acuto (VTE) allo scopo di ottenere una migliore stima del loro rapporto rischio/beneficio. La VTE è una condizione clinica molto diffusa, caratterizzata da elevata mortalità e morbilità. La terapia del VTE si basa su dei capisaldi fondamentali (“Standard of Care”, SOC) rappresentati dall’utilizzo iniziale di anticoagulanti per via parenterale e successivamente di AVK (warfarin, acenocumarolo) per lunghi periodi. Nell'ultimo decennio, la ricerca farmacologica ha sviluppato diverse molecole ad attività anticoagulante somministrabili per via orale, con meccanismo d’azione selettivo diretto ad inibire i fattori della coagulazione attivati IIa o Xa. Questi farmaci (NOACs) sono stati largamente studiati nella profilassi del VTE, nella prevenzione dello stroke ischemico nel paziente con fibrillazione atriale e nella sindrome coronarica acuta. Il ruolo dei NOACs nel trattamento del VTE è stato studiato in diversi trial clinici randomizzati (RCTs), disegnati con lo scopo di dimostrare la non inferiorità di questi farmaci rispetto ai farmaci antagonisti della vitamina K, tuttavia mancano RCTs confrontanti direttamente le...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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