Ivabradina si misura in un contesto sfidante di pazienti con pregressi eventi coronarici ed insufficienza ventricolare “on top” della terapia con beta bloccante. I risultati al prossimo ESC.

Uno degli eventi maggiori del prossimo Congresso della Società Europea sarà l’annuncio dei risultati del trial di morbi-mortalità BEAUTIFUL (morBidity-mortality EvAlUaTion of the If inhibitor ivabradine in patients with coronary disease and left ventricULar dysfunction study). Questo trial dimostrerà se l’utilizzo del farmaco anti-ischemico ivabradina, in aggiunta alla terapia convenzionale, è in grado di ridurre la mortalità cardiovascolare nei pazienti coronaropatici. L’ivabradina è il capostipite innovativo di una nuova classe di farmaci anti-ischemici: gli inibitori della corrente If. Questa corrente è responsabile della depolarizzazione diastolica delle cellule pace-maker cardiache che, a differenza di tutte le altre correnti delle cellule cardiache, si attiva in iperpolarizzazione ed è caratterizzata da un flusso ionico in entrata che causa la lenta risalita diastolica del potenziale d’azione dei cardiomiociti. L’ivabradina, modulando tale canale, rallenta il flusso ionico in entrata e quindi prolunga il tempo di risalita del potenziale d’azione modulando quindi la frequenza cardiaca. Il blocco dei canali If da parte dell’ivabradina è funzione del loro grado...continua a leggere