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La regressione della malattia coronarica nativa dopo bypass coronarico è comune e dipende dal tipo di vaso utilizzato per il bypass, dalla localizzazione del bypass e dalla severità della lesione
Fonte: J Thorac Cardiovasc Surg. 2014;148(1):53-9.

Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Ying Yan Zhu, della University of Melbourne, Australia. Essendo considerata fino ad oggi come una malattia progressiva inesorabile i ricercatori hanno voluto descrivere la prevalenza e la distribuzione di regressione della malattia del vaso coronarico nativo nei pazienti sottoposti ad intervento  di bypass aortocoronarico e caratterizzare il suo rapporto con il bypass. Tra i 619 pazienti che hanno subito un intervento chirurgico di bypass utilizzando l'arteria radiale, 405 erano stati sottoposti ad una angiografia di follow-up a una distanza media di 6,2 ± 3,1 anni (range, 0-14) dopo l'intervento chirurgico. La percentuale di stenosi di ciascuno dei principali vasi coronarici nativi è stata esaminata da 3 specialisti diversi e classificata in gradi: nessuna limitazione di flusso (0% -39%), moderata (40% -69%), limitato flusso (70% -80%),...continua a leggere

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