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Esiste ancora spazio per la terapia bridge con eparine a basso peso molecolare negli interventi in elezione al tempo dei NAO?
Fonte: Eur Heart J 2014;35:1888–1896.

Fra i molti vantaggi dei NAO non deve essere dimenticato quello della semplificazione dello schema peri-procedurale nei pazienti che necessitano interrompere l’anticoagulazione per interventi diagnostici o chirurgici in elezione. Il bridge (ponte) che vede la sovrapposizione di eparine a basso peso molecolare all’effetto degli anticoagulanti orali per decenni ha complicato il comportamento terapeutico con warfarin e, in passato, aveva già dimostrato di incrementare il rischio emorragico nei brevi periodi nei quali i due anticoagulanti differenti venivano co-somministrati. Oggi con i NAO la pratica del bridge con eparina sta scomparendo. I dati del registro di Dresda danno evidenza alle ipotesi: di oltre 2.100 pazienti che sono stati seguiti in corso di NAO (massimamente dabigatran e rivaroxaban), ben 595 (27%) sono andati incontro almeno ad una procedura interventistica. Queste procedure erano a rischio minimo nel 16%, minore nel...continua a leggere

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