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Il trattamento dell'embolia polmonare acuta secondo le nuove linee guida europee

Il trattamento dell'embolia polmonare acuta secondo le nuove linee guida europee

Prorpio durante l'ESC 2014 arriva l'aggiornamento sul trattamento dell'EP. Tra le novità anche l'impiego dei NAO...

Le linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC), recentemente pubblicate (29 agosto 2014), specificano che, dal punto di vista nosologico, il tromboembolismo venoso (TEV) comprende sia la trombosi venosa profonda (TVP) che l’embolia polmonare (EP). Il tromboembolismo venoso è una delle malattie cardiovascolari più frequenti, con una incidenza annuale complessiva di 100-200 casi per 100.000 abitanti, attestandosi così come la terza malattia cardiovascolare in ordine di frequenza. Questa patologia scaturisce dall'interazione tra i fattori di rischio permanenti, legati al paziente, e quelli temporanei (ad esempio chirurgia, traumi, immobilizzazione, gravidanza, uso di contraccettivi orali o terapia ormonale sostitutiva), insorti da 6 settimane a 3 mesi prima della diagnosi di TEV. Ciò non esclude che, ovviamente, l’embolia polmonare acuta possa verificarsi anche in assenza di qualsiasi fattore di rischio noto. Come è ben risaputo, invece, il cancro è un fattore di rischio molto potente che predispone al tromboembolismo venoso. Dal punto di vista...continua a leggere

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