I livelli di alcuni biomarker, espressione dello status dell’insufficienza cardiaca sottostante, possono identificare nei pazienti portatori di defibrillatori impiantabili (ICD) in prevenzione primaria chi probabilmente non avrà mai bisogno di tali dispositivi secondo i risultati del trial multicentrico condotto dal Dr Alan Cheng (Johns Hopkins University, Baltimore, MD). Nella maggior parte dei casi, la mortalità predetta dai biomarker è quella legata al progressivo deterioramento della “funzione di pompa” ma nei 1.189 pazienti affetti da scompenso cardiaco portatori di ICD in prevenzione primaria arruolati nel trial Prospective Observational Study of Implantable Cardioverter Defibrillators (PROSE-ICD) l’interleuchina-6 (IL-6) è risultata in grado di predire in modo statisticamente significativo gli shock appropriati dell’ICD ad un follow-up mediano di 4 anni (HR: 2.23; p=0.02 per i livelli...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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