Nell’ambito dell’Hypertension 2014 svoltosi ad Atene, quest’anno meeting congiunto della Società Europea di Ipertensione (ESH) e della Società Internazionale di Ipertensione (ISH), è stata di particolare interesse la sessione riguardante l’integrazione di sodio nella dieta ed il suo ruolo nell’ipertensione arteriosa. Il messaggio chiave ed inequivocabile dei relatori è stato che il sale nella dieta è un pericolo in quanto causa patologie cardiovascolari, ed i medici hanno l’obbligo di assumere un ruolo più attivo nell’educare la popolazione; c’è bisogno di un sostegno scientifico di alto livello e, soprattutto, la necessità di promuovere iniziative volte a ridurre l’assunzione di sale con l’alimentazione. “Qualsiasi polemica sul fatto che il sale nella dieta è causa di malattie cardiache e ictus è il risultato di una metodologia di ricerca debole o di interferenze commerciali” hanno sostenuto Norm Campbell (Libin Cardiovascular Institute of Alberta, Calgary, Canada) e Graham MacGregor (Wolfson Institute of Preventive Medicine, London, UK). “Una delle sfide”, ha detto Campbell, “è quella di riconoscere che la maggior parte degli sforzi per ridurre l’assunzione di sale nella dieta non si basa sul 100% dei dati provenienti da studi randomizzati, con forti outcome, ma le evidenze provengono da banche dati incomplete, il che rende fertile il...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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