Circa il 60% dei pazienti affetti da scompenso cardiaco (HF) con alterazioni del sonno coinvolti in un piccolo studio recentemente presentato al congresso Heart Failure Society of America (HFSA) a metà settembre a Las Vegas, rinominati “poor sleepers”, presentava un rischio di eventi cardiovascolari quasi 2.5 volte maggiore della restante popolazione al follow-up di un anno. Inoltre la scarsa qualità del sonno risultava essere un predittore prognostico più forte della classe funzionale (NYHA). Secondo l’autrice, K.SLee (università del Wisconsi-Madison) la valutazione della qualità del sonno con il questionario Pittsburg Sleep Quality index (PSQI) dovrebbe entrare nella routine diagnostica dei pazienti scompensati. Lo studio ha arruolato 206 pazienti (maggiormente uomini) affetti da HF, 38% con classe NYHA 3-4, il 64% dei quali era poor sleeper (score >5 al PSQI). Oltre a cause...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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