Si ricovera presso la Neurologia per un secondo episodio ictale un paziente di 57 anni, fumatore, obeso, affetto da ipertensione arteriosa e ipercolesterolemia ben controllati con carvedilolo 6.25 mg x 2 e atorvastatina 40 mg. In anamnesi si ritrovano episodi di intensa cefalea da più di 15 anni ed un ricovero in Neurologia nel 1999 per un primo “Minor stroke nel territorio dell’arteria cerebrale media sinistra (infarto talamico sinistro)”. Nel 2003 diversi episodi di tachicardia e nello stesso anno si era ricoverato in ambiente pneumologico, con diagnosi di “Sleep apnea di grado severo”. Nell’Aprile del 2005, per un episodio di cefalea associata a rialzo dei valori pressori primo ricovero in cardiologia per “Fibrillazione atriale parossistica. Pregressi episodi embolici cerebrali. Ipertensione arteriosa. Ipercolesterolemia. Obesità. Sleep apnea”. Da tale epoca assume warfarin con discreto controllo dei valori della coagulazione (TTR 48%) e successivamente la fibrillazione atriale è divenuta permanente e controllata nella frequenza con carvedilolo 6.25 mg x 2. Per un approfondimento diagnostico della fibrillazione atriale ed eventuale shift da warfarin a nuovi anticoagulanti (visto il nuovo ictus cerebri in terapia e lo scarso controllo del PT INR), viene trasferito dalla Neurologia alla Cardiologia con diagnosi di “Emiplegia ed emianopsia laterale omonima sinistra....continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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