L’impianto di defibrillatori impiantabili in prevenzione primaria (ICD) riduce la mortalità, ma i benefici sono eterogenei. La stratificazione del rischio attualmente si basa sulla frazione di eiezione ventricolare sinistra che ha limitato il potere di discriminazione. Si è ipotizzato che i biomarcatori infiammatori, di attivazione neuroumorale e di danno cardiaco siano in grado di prevedere gli shock appropriati e per tutte le cause di mortalità nei pazienti con ICD di prevenzione primaria. Uno studio osservazionale prospettico sui defibrillatori impiantabili (ICD) ha arruolato 1.189 pazienti con scompenso cardiaco sistolico sottoposti ad impianto di ICD in prevenzione primaria per la morte cardiaca improvvisa. L'end point primario utilizzato era costituito dagli shock dell’ ICD per tachiaritmia ventricolare. L'end point secondario era la mortalità. Dopo un...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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