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La presenza di TV nei pazienti con insufficienza cardiaca mostra una variazione circadiana con più alta incidenza durante le ore del mattino, che si traduce in un significativo più alto rischio di mortalità per qualsiasi causa
Fonte: J Cardiovasc Electrophysiol. 2014. doi: 10.1111/jce.12592.

Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Ruwald MH della University of Rochester, USA. Non essendo noto se la variazione circadiana delle tachiaritmie ventricolari (TV) modifica l’outcome clinico nei pazienti con insufficienza cardiaca, i ricercatori hanno esaminato 1.790 pazienti (maschi 75%) con scompenso cardiaco, classe NYHA I e II con ICD o CRT-D arruolati nello studio MADIT-CRT. Tutte le TV individuate e trattate dal dispositivo con la terapia ICD appropriata (ATP o shock) è stata valutata per le ore del giorno, se nei giorni feriali e se in relazione a tutte le cause di mortalità. Durante un periodo di follow-up medio di 40 mesi, sono stati registrati 3.300 episodi di TV. Di tutte le TV registrate, la maggior parte di esse (n = 2.977, il 90%) si sono verificate nei maschi. Le prime TV registrate e le ricorrenti erano più comuni al mattino e alla sera con picchi...continua a leggere

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