Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Ruwald MH della University of Rochester, USA. Non essendo noto se la variazione circadiana delle tachiaritmie ventricolari (TV) modifica l’outcome clinico nei pazienti con insufficienza cardiaca, i ricercatori hanno esaminato 1.790 pazienti (maschi 75%) con scompenso cardiaco, classe NYHA I e II con ICD o CRT-D arruolati nello studio MADIT-CRT. Tutte le TV individuate e trattate dal dispositivo con la terapia ICD appropriata (ATP o shock) è stata valutata per le ore del giorno, se nei giorni feriali e se in relazione a tutte le cause di mortalità. Durante un periodo di follow-up medio di 40 mesi, sono stati registrati 3.300 episodi di TV. Di tutte le TV registrate, la maggior parte di esse (n = 2.977, il 90%) si sono verificate nei maschi. Le prime TV registrate e le ricorrenti erano più comuni al mattino e alla sera con picchi...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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