Il tromboembolismo venoso (TEV), rappresenta una delle maggiori cause di morbidità e mortalità nei pazienti oncologici. Sebbene le eparine a basso peso molecolare rappresentino l’attuale scelta terapeutica in accordo alle linee guida, numerosi studi si interrogano circa l’efficacia e la sicurezza dei nuovi anticoagulanti nel trattamento e nella prevenzione del TEV in questo sottogruppo di pazienti, la cui patologia rende maggiormente esposti a rischi tromboembolici ed emorragici. Mentre pochi studi sono finora stati condotti su una popolazione esclusiva di pazienti oncologici (SAVE-ONCO ed ADVOCATE),la maggior parte dei dati presenti in letteratura fa riferimento a sottopopolazioni di pazienti oncologici estrapolate da studi condotti su popolazioni più ampie di pazienti. Da questi dati emerge che tra gli inibitori indiretti del fattore Xa a somministrazione sottocutanea:
- La Semuloparina nello studio SAVE-ONCO condotto su 3.212 pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia ha dimostrato ridurre l’incidenza di TEV senza incremento significativo del rischio di sanguinamento, rispetto al placebo. Dalla analisi della sottopopolazione oncologica (81%) dello studio SAVE-ABDO condotta su pazienti sottoposti a chirurgia maggiore addominale, è emerso un numero maggiore di eventi tromboembolici nei pazienti trattati con semuloparina rispetto a enoxaparina (7.1% vs 5.9%), sebbene la prima sia...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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