In questo studio sono state analizzate retrospettivamente le caratteristiche cliniche, le terapie erogate dall’ICD e la sopravvivenza in 128 pazienti con VA precoci (< 48 ore) dopo un IMA arruolati nel periodo dal 2002 al 2012. I pazienti sono stati classificati per appropriatezza di impianto di ICD secondo le Appropriate Use Criteria (AUC) del 2013. Dalle analisi è emerso che nei 128 pazienti sopravvissuti a VA precoci dopo IMA la presenza di età avanzata, sesso femminile, storia di intervento di bypass aorto-coronarico (CABG) o di IMA, di IMA senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) o di tachicardia ventricolare (VT) alla presentazione rappresentavano fattori predittivi di una peggiore sopravvivenza globale (tutte le p < 0.05). Mentre la frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS) non era predittiva di mortalità (HR = 1 ; p = 0,86), la presenza di fibrillazione ventricolare (FV) post-IMA preannunciava...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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