Le linee guida internazionali raccomandano un l’impianto di un ICD nei pazienti con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS) per prevenire la morte improvvisa (SCD). Dati precedenti suggeriscono che il beneficio della terapia con ICD nella vita reale può essere inferiore al previsto dai risultati di studi controllati e che gli effetti collaterali non siano trascurabili. Non è chiaro inoltre se le donne beneficino di tale trattamento nella stessa misura degli uomini. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l'equilibrio tra i benefici e le complicanze della terapia con ICD in una popolazione reale di pazienti con insufficienza cardiaca. Sono stati quindi studiati 865 pazienti consecutivi con FEVS ridotta trattati con ICD per la prevenzione primaria di morte cardiaca improvvisa nel periodo 2006-11 in quattro ospedali in Svezia, la popolazione così composta: età 64 ± 11 anni, 82% uomini, 62%...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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