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Nel mondo reale dell'ambulatorio, ai pazienti con fibrillazione atriale parossistica, con un rischio di ictus da moderato ad alto, viene prescritta più spesso una terapia antiaggregante invece della più appropriata terapia anticoagulante orale
Fonte: Am J Med. 2014. pii: S0002-9343(14)01217-0.

Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Hsu JC dell’università della California. Essendo noto che i pazienti con fibrillazione atriale (FA) parossistica hanno un rischio di tromboembolismo sovrapponibile ai pazienti con FA persistente, le linee guida raccomandano la terapia anticoagulante nei pazienti a rischio di tromboembolia indipendentemente dalla classificazione della FA. A tal proposito i ricercatori hanno voluto verificare se ci sono differenze nei tassi di adeguato trattamento anticoagulante orale tra i pazienti con FA parossistica rispetto ai pazienti con FA persistente nelle mondo reale. Sono stati studiati 71.316 pazienti ambulatoriali con FA ad intermedio-alto rischio tromboembolico (CHADS2 punteggio ≥ 2) iscritti nelregistro PINNACLE tra il 2008 e il 2012, esaminando se i tassi di terapia anticoagulante differivano tra i pazienti con FA parossistica rispetto ai pazienti con...continua a leggere

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