Nonostante l’impressionante riduzione della mortalità registrata negli ultimi trent’anni, lo scompenso cardiaco rappresenta ancora la principale causa di morbilità cardiovascolare e la più rilevante fonte di utilizzo di risorse ospedaliere nel mondo occidentale. Con l'introduzione in terapia degli ACE- Inibitori e dei Beta Bloccanti, la mortalità per scompenso cardiaco è crollata, mediamente, del 44% e, con l’affiancamento alla terapia medica di un appropriato utilizzo dei defibrillatori impiantabili (ICD) e della terapia di re-sincronizzazione elettrica (CRT) nei pazienti affetti da blocco di branca sinistra, si è ottenuto un’ulteriore riduzione della mortalità di circa il 20% con un calo finale globale pari a quasi il 60% (1). Questo dato rappresenta un risultato, probabilmente, ineguagliato nell'ambito della cura delle patologie croniche più comuni e responsabili dell’elevato impatto economico nei sistemi sanitari dei paesi avanzati. La positività di questo esito, tuttavia, è stata di recente attenuata dai dati degli studi a lungo termine in ampie popolazioni di pazienti che hanno ricevuto la terapia ottimizzata con defibrillatore e re-sincronizzazione cardiaca. In queste popolazioni, la mortalità ha...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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