Si tratta di una metanalisi sull’associazione tra beta bloccanti orali e prognosi nei pazienti sottoposti a angioplastica percutanea dopo infarto del miocardio. Sono stati individuati 10 studi per un totale di 40.873 pazienti. L’uso di beta bloccanti è risultato associato a un rischio ridotto di mortalità per tutte le cause (rischio relativo non aggiustato 0.58, 95% IC 0.48-0.71; HR adjusted 0.76, 95% IC 0.62-0.94). Il beneficio del beta bloccante non è risultato uguale in tutte le popolazioni, ma evidente solo nei soggetti con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra, con ridotto uso di altri farmaci per la prevenzione secondaria o con infarto non ST-sopra. Il miglioramento della sopravvivenza è stato significativo solo per follow-up inferiore a 1 anno. Non è stato osservato inoltre alcun beneficio significativo per quanto riguarda morte cardiovascolare, reinfarto o scompenso cardiaco. I dati di...continua a leggere