Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Mega JL del Brigham and Women's Hospital and Harvard Medical School di Boston, USA. Dal momento che varianti genetiche sono state associate con il rischio di malattia coronarica, i ricercatori hanno testato se un composito di queste varianti potesse identificare il rischio di eventi di malattia coronarica e gli individui che traggono maggior beneficio clinico dalla terapia con statine. Sono stati inclusi in questa analisi uno studio di coorte (Malmo Diet and Cancer Study) e quattro studi randomizzati controllati sia di prevenzione primaria (JUPITER e ASCOT) che di prevenzione secondaria (CARE e PROVE IT-TIMI 22) in pazienti in terapia con statine, per un totale di 48 421 individui e 3477 eventi. E’ stata studiata quindi l’associazione tra un punteggio di rischio genetico basato su 27 varianti genetiche e l’incidenza di malattia...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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