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Quando si ha “un pallino in testa”
Shadowbox.init(); $(function(){ $(".risposta").hide(); $(".hide").hide(); }); function Risposta(id_risposta) { $("#" + id_risposta).show(); } function Continua(id_contenitore, id_risposta) { $("#contenitore" + id_contenitore).show().appendTo("#" + id_risposta); } Maria, di 74 anni, è un’ ex contadina affetta da fibrillazione atriale permanente, per la quale assume warfarin, ipertensione arteriosa, trattata con valsartan (40 mg/die) e broncopneumopatia cronica ostruttiva in trattamento con salmeterolo/fluticasone (25/50 mcg, 2 inalazioni per due volte al giorno). Giunge in Pronto Soccorso, accompagnata dal marito, poichè da alcune ore «vagava» per l’abitazione in evidente stato confusionale, alla ricerca di un qualcosa del quale non sapeva riferire il nome e ripetendo apaticamente frasi prive di senso compiuto. Questi i parametri vitali rilevati in urgenza: PA 175/110 mmHg, FC 85 bpm, FR 13 atti/minuto, sO2 97%; l’esame obiettivo confermava il rallentamento ideo-motorio e l’afasia, in presenza di lieve ipostenia brachio-crurale destra, assenza di soffi carotidei evidenti e di rigor nucalis. Gli esami ematochimici mostravano lieve neutrofilia (9.45 migl/mmc), INR 1.57, BNP 168 pg/mL, nonchè glicemia, elettroliti, indici di miocardiocitonecrosi, funzione renale ed epatica ed EGA nei limiti. L’ECG documentava ritmo da fibrillazione atriale con FC media di 85 bpm; una TC encefalo senza m.d.c....continua a leggere
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ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS

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