Il forame ovale pervio (PFO) è la causa più comune di ictus criptogenetico nei pazienti giovani (30-40% degli ictus). Scopo del presente studio è valutare il ruolo di un test di imaging ecografico integrato nella diagnosi di PFO impiegando diversi approcci diagnostici non invasivi nella stessa seduta. Tra le metodiche prese in considerazione abbiamo utilizzato l’Ecocardiografia Transtoracica (TTE) e l’eco-color-Doppler transcranico (TCCD) con campionamento sia dell’arteria cerebrale media (TCCDc) sia dell’arteria basilare (TCCDb). In entrambi i casi, per la ricerca di uno shunt dx-sin, è stato impiegato un test alle microbolle iniettando una soluzione salina sonicata sia in condizioni basali che dopo manovra di Valsalva. In questo studio, da Settembre 2013 a Luglio 2014, sono stati arruolati 64 pazienti (48 femmine, età media 48.4 ± 14.8 anni e 16 maschi, età media 44.8 ± 15.6 anni; p = 0.41). Di questi, l’86% presentava in anamnesi un ictus criptogenetico documentato alla RMN cerebrale, il 5% una malattia da decompressione in subacquei e il 9% emicrania con aura. Lo shunt dx-sin è stato considerato: lieve se < 10 microbolle/MES, moderato tra 10-20 microbolle/MES e severo se > 20 microbolle / MES o effetto “shower” o “curtain”. La fattibilità dei test è risultata del 100% per il TTE, 100% per il TCCDb, e 90.6% per il TCCDc. La concordanza tra le 3 metodiche è...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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