La cardiomiopatia ipertrofica (CMI) è stata messa in associazione con complicanze sfavorevoli quali morte improvvisa e morte per scompenso cardiaco, e con una prognosi sfavorevole in generale e tassi annui di mortalità fino al 6%. Maron e colleghi hanno valutato se i più recenti progressi nelle strategie di trattamento della CMI (defibrillatore impiantabile [ICD: implantable cardioverter-defibrillator], trapianto cardiaco, ecc.) abbiano comportato un significativo miglioramento della sopravvivenza e del decorso clinico dei pazienti adulti affetti da una CMI. In particolare, hanno valutato la prognosi a lungo termine di 1.000 pazienti adulti consecutivi affetti da CMI, che si sono presentati all’ attenzione del cardiologo a un’età compresa fra i 30 e i 59 anni (età media 45 ± 8 anni) e sono stati seguiti in follow-up di 7,2 ± 5,2 anni. In questa popolazione, 918 individui (92%) sono...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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