In questo studio è stata analizzata, in modelli murini, l’efficacia di carvedilolo nel ridurre il danno miocardico da riperfusione post-ischemica cerebrale. Dopo aver indotto l’ischemia cerebrale mediante occlusione bilaterale delle arterie carotidi comuni si è proceduto alla suddivisione dei ratti in cinque gruppi: un gruppo-sham-operato, due gruppi trattati con carvedilolo (uno prima dell’induzione dell’ischemia cerebrale, l’altro prima della relativa riperfusione) e due gruppi trattati con placebo. Sono stati presi in esame i valori della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, i livelli del recettore miocardico dell’adrenalina (β1-AR), della malondialdeide (MDA) nonché il grado di attivazione della via p38-MAPK e dell’apoptosi (mediante Tunel-assay e valutazione dell’attività della caspasi-7). I dati ottenuti hanno mostrato come tutti i parametri presi in esame siano risultati inferiori nei ratti con...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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