La fibrillazione atriale (FA) è il disturbo del ritmo di più comune riscontro nella pratica clinica ed è associata ad un significativo aumento della morbilità e, in alcune sottopopolazioni, della mortalità. Negli ultimi anni, grazie soprattutto allo sviluppo tecnologico che ha determinato un miglioramento dei sistemi di diagnosi e monitoraggio, si è assistito ad un aumento del numero delle diagnosi di FA.
I più recenti dati epidemiologici suggeriscono che, in USA come in Europa, la prevalenza media della FA nella popolazione generale varia da 1,5% fino al 2%: tale valore cresce progressivamente con l’età arrivando ad interessare il 5% della popolazione sopra i 65 anni fino a più del 15% della popolazione di pazienti con età superiore agli 80 anni.
La FA rappresenta una delle principali cause di ictus cerebri dal momento che circa il 20% di tutti gli ictus sono di origine cardioembolica.
L’aritmia è associata ad un rischio medio di ictus del 4-5% per anno e si accompagna ad un significativo aumento di ogni tipo di demenza.
Per tale ragione, le linee guida ESC per la gestione dei pazienti con FA indicano la terapia antitrombotica come mandatoria per tutti i pazienti con FA eccetto per coloro, maschi o femmine, che sono a basso rischio (<65 anni o FA isolata) di complicanze trombo-emboliche, indipendentemente dal tipo di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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