Nel contesto degli studi clinici controllati, l’aderenza alla terapia è quasi sempre altissima e la perdita di pazienti durante il follow up, per converso, quasi sempre pressoché nulla. Questo, come è ben noto, produce una consistente distorsione dell’applicabilità pratica dei risultati ottenuti nei trial clinici controllati (1,2). Pertanto, i ricercatori clinici chiedono il ricorso a strumenti diversi dagli studi clinici randomizzati e controllati. Questo soprattutto per quanto attiene dati di sicurezza e “stay on treatment”, che si vogliono più assonanti alla pratica clinica (3). In questo ambito, un esempio lampante – in questo caso però a favore dei farmaci innovativi testati – di quanto gli studi clinici controllati possano essere distanti dalla realtà quotidiana è quello legato alla recente introduzione in commercio dei nuovi anticoagulanti attivi per via orale (NAO). Ad esempio, nello studio ROCKET-AF (Rivaroxaban Once Daily Oral Direct Factor Xa Inhibition Compared with Vitamin K Antagonism for Prevention of Stroke and Embolism Trial in Atrial Fibrillation), è stato dimostrato che il rivaroxaban è efficace come il warfarin nella prevenzione dell’ictus cardioembolico e delle...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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