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Reintroduzione della terapia anticoagulante in pazienti con fibrillazione atriale, dopo episodi di emorragia intracranica e impatto sul rischio emorragico, di stroke e mortalità
Fonte: Circulation online before print June 9, 2015, doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.115.015735.

L’emorragia intracranica è la complicanza più temuta della terapia anticoagulante orale. L'opzione terapeutica ottimale per i pazienti con fibrillazione atriale sopravvissuti ad una emorragia intracranica rimane sconosciuta. Si è ipotizzato che la ripresa del trattamento anticoagulante orale è sia associata ad un minor rischio di ictus e di mortalità rispetto alla mancata riassunzione. Dai dati ottenuti da tre registri a danesi del periodo compreso tra il 1997 e il 2013, sono stati identificati pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali che avevano avuto emorragia intracranica. I pazienti sono stati stratificati in base al regime di trattamento (nessun trattamento, con trattamento anticoagulante orale o terapia antiaggregante) post emorragia intracranica. Le percentuali di eventi sono stati valutate a 6 settimane dopo la dimissione ospedaliera...continua a leggere

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