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L’evidenza di “scar” miocardica alla RMN cardiaca predice il rischio di Tachicardia Ventricolare Monomorfa ma non Polimorfa o Fibrillazione Ventricolare in pazienti affetti da cardiomiopatia Dilatativa non Ischemica
Fonte: Published Online: May 21, 2015Publication stage: In Press Accepted ManuscriptDOI:http://dx.doi.org/10.1016/j.hrthm.2015.05.026Published Online: May 21, 2015.

La relazione tra la presenza e l’estensione di scar miocardica e i diversi tipi di aritmie ventricolari nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa non-ischemica (NIDCM) è sconosciuta. Al fine di analizzare l'effetto della scar miocardica, sono stati valutati pazienti affetti da cardiomiopatia dilatativa non ischemica analizzando il late gadolinium enhancement (LGE) alla RMN cardiaca in rapporto alla presenza e al tipo di aritmie ventricolari. Sono stati inclusi pazienti consecutivi affetti da NIDCM sottoposti a LGE-CMR ed impianto di ICD in due centri. Il cut off per definire il LGE era intensità di segnale ≥ 35% dell'intensità massima del segnale, suddiviso in zona core e zona marginale ( ≥ 50% e 35-50% dell'intensità massima del segnale, rispettivamente), e classificati in base a localizzazione...continua a leggere

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