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Nei pazienti con o senza precedente infarto miocardico sottoposti a bypass aortocoronarico, l'uso costante di β-bloccanti è risultato associato a un minor rischio di mortalità e di eventi avversi cardiovascolaria lungo termine
Fonte: Circulation 2015;131(25):2194-201.

Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Zhang H del Fuwai Hospital, Giappone. Essendo stati recentemente pubblicati studi osservazionali con risultati contrastanti riguardanti il ​​vantaggio di somministrare β-bloccanti nei pazienti sottoposti a bypass coronarico (CABG) ed essendo incerta l'efficacia della terapia β-bloccante a lungo termine nei pazienti sottoposti a CABG, i ricercatori hanno arruolato 5.926 pazienti consecutivi, sottoposti a CABG valutando la prevalenza e la coerenza riguardante l’utilizzo dei β-bloccanti nei pazienti con e senza una storia di infarto del miocardio (IM). I β-bloccanti dopo CABG  sono stati utilizzati in 1.280 pazienti (50.9%) con storia di IM e in 1.642 pazienti (48,1%) senza precedente IM. Rispetto ai pazienti in trattamento (n = 2.922, 49,3%), il rischio di morte per tutte le cause è risultata significativamente più elevata nei pazienti che non...continua a leggere

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