Mi fa male un po’ il petto: non sarà niente dottore, un po’ di indigestione, ma ho preferito farmi dare un’occhiata, sa mio padre è morto d’infarto…
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Il Sig. SF, di 46 anni, ex fumatore e con familiarità per cardiopatia ischemica (riferisce che il padre è deceduto per infarto miocardico all’età di 70 anni e che il fratello maggiore è affetto da cardiopatia ischemica) si presenta al pronto soccorso a causa di episodio di oppressione retrosternale insorto a riposo dopo il pranzo e tuttora presente (accettazione in PS dopo circa 20 minuti dall’insorgenza del sintomo) e associato a diaforesi. Nei giorni precedenti si sono verificati alcuni altri episodi di dolore toracico urente in sede retrosternale a remissione spontanea nell’arco di pochi minuti. L’anamnesi è per il resto muta e il paziente non assume alcuna terapia.
Viene immediatamente eseguito un elettrocardiogramma, mostrato in figura 1, e vengono avviati i prelievi per routine ematochimica. La PA è 140/80 mmHg, la FC 84 bpm, l’obiettività cardiopolmonare è negativa. Il dolore tende ad attenuarsi progressivamente. I primi esami ematochimici mostrano Hb 14 g/dl, funzione renale ed elettroliti plasmatici nella norma, PCR < 1 mg/l, TnI 0.03 ng/ml, CK-MB 1.3 ng/ml.
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