L’uso di statine da parte di pazienti con aneurisma cerebrale integro non risulta associato al rischio di emorragia subaracnoidea (SAH). Le opzioni per prevenire la rottura dell’aneurisma sono rappresentate dal clipping chirurgico e dal coiling endovascolare, trattamenti invasivi e non privi di rischi significativi. Molti pazienti preferiscono rimanere monitorati ed essere sottoposti a trattamento solo in caso di evidenza di progressione. Attualmente non è noto alcun trattamento medico per prevenire la progressione o la rottura di un aneurisma cerebrale in un paziente sotto monitoraggio. In alcune sperimentazioni precliniche in modelli animali di aneurisma, le statine, somministrate per periodi di 3-12 settimane, sono risultate associate a una ridotta espressione di fattori chemiotattici per i monociti e di rimodellamento vascolare, con conseguente prevenzione della progressione dell’aneurisma e di SAH, affermano gli autori. Un simile effetto delle statine si è visto nell’uomo, in soggetti con AAA, dove si è notata un’associazione con una progressione più lenta e un tasso di rottura meno frequente. «I dati relativi agli aneurismi cerebrali sono meno chiari» scrivono Bekelis e colleghi, che per tale motivo hanno condotto questo studio. Sono stati identificati 28.931 pazienti con aneurismi cerebrali integri (età media: 72,0 anni; 72,6% di sesso femminile) di cui il 41,3% faceva uso di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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