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PATIENT CENTRICITY

Terapie sempre più personalizzabili, lotta alla sedentarietà e al sovrappeso, investimenti sull’innovazione. Il Presidente EASD/EFSD Andrew JM Boulton dice “metà delle cose che insegniamo oggi saranno sbagliate nei prossimi anni.

I pazienti con scarso controllo glicemico sono esposti a un maggior rischio di andare incontro a demenza! Il dato, presentato al congresso dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD) 2015, emerge da uno studio coordinato da Aidin Rawshani del National Diabetes Register and Institute of Medicine di Goteborg. I ricercatori svedesi hanno documentato, in una popolazione di oltre 350.000 pazienti con diabete di tipo 2, come la presenza di livelli di emoglobina uguali o superiori al 10% si associassero a un incremento del 50% del rischio di un ricovero futuro con diagnosi di demenza, ma anche come il rischio di demenza fosse più alto in presenza di livelli di emoglobina glicata molto bassi. Evitare le ipo e le iperglicemie riduce il rischio del decadimento cognitivo. Questo oggi può essere possibile grazie alle nuove terapie insuliniche e non. A tale proposito, i dati a un anno degli studi EDITION 1, 2 e 3, in persone con diabete di tipo 2, indicano come la nuova formulazione d’insulina glargine (originata da rDNA) in soluzione iniettabile da 300 U/ml, consenta di ottenere una riduzione più duratura della glicemia, oltre che una riduzione del...continua a leggere

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