Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Sharma M del King's College di Londra. Non essendo chiaro l'uso dei nuovi anticoagulanti orali (NAO) negli anziani, per l’alto rischio di sanguinamenti, per la presenza di maggiori comorbidità, per la politerapia e la farmacocinetica alterata in questa fascia di età, i ricercatori hanno eseguito una revisione sistematica ed una metanalisi degli studi randomizzati sui NAO (dabigatran, apixaban, rivaroxaban, e edoxaban) per valutare l'efficacia e i sanguinamenti del trattamento con i NAO rispetto alla terapia con gli antagonisti della vitamina K (AVK) nei pazienti anziani (di età ≥ 75 anni) trattati per tromboembolia venosa acuta o per la prevenzione dell’ictus nei pazienti affetti da fibrillazione atriale. Sono stati individuati solo 11 studi che hanno riportato dati su pazienti anziani. L'efficacia nella gestione dei rischi trombotici per ogni NAO era...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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