In pazienti affetti da coronaropatia sottoposti ad impianto di stent metallici medicati, eventi avversi tardivi della lesione target possono essere correlati in parte alla persistente presenza della struttura metallica dello stent nella parete vasale coronarica. Scaffolds bioriassorbibili sono stati appunto creati per cercare di migliorare i risultati a lungo termine. In questo grande studio, multicentrico, randomizzato, 2.008 pazienti con angina stabile o instabile sono stati assegnati in modo casuale in un rapporto 2:1 a ricevere uno scaffold bioriassorbibile rilasciante everolimus (Absorb) (1.322 pazienti) o uno stent in cromo-cobalto a rilascio di everolimus ( Xience) (686 pazienti). L'end point primario, che è stato testato sia per la non inferiorità (margine, di 4,5 punti percentuali per la differenza di rischio) e la superiorità, era il fallimento del trattamento della lesione target (morte cardiaca, infarto...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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