L’intervento coronarico percutaneo (PCI) risolve l’angina nei pazienti con cardiopatia ischemica stabile, ma gli studi clinici non hanno dimostrato che migliori la sopravvivenza. Tra il giugno 1999 e il gennaio 2004, sono stati casualmente assegnati 2.287 pazienti con cardiopatia ischemica stabile a: solo strategia di gestione iniziale di terapia medica ottimale (gruppo terapia medica) o terapia medica ottimale più PCI (gruppo PCI) e non sono state trovate differenze significative in termini di sopravvivenza nel corso di un follow-up mediano di 4,6 anni. Ora, in questo studio, si riporta la percentuale di sopravvivenza tra i pazienti che sono stati seguiti per un massimo di 15 anni. E' stata ottenuta l'autorizzazione dai pazienti presso il Department of Veterans Affairs (VA) e alcuni siti non VA negli Stati Uniti per monitorare la loro sopravvivenza dopo che il periodo di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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