L’Ipotermia terapeutica (TH) attenua il danno da riperfusione nei sopravvissuti ad arresto cardiaco. L'utilità della TH in pazienti con ritmi iniziali non trattabili, non è stata ampiamente accettata. Abbiamo cercato di capire se TH migliori gli esiti neurologici e la sopravvivenza nei pazienti post-arresto con ritmi non trattabili. Sono stati identificati 519 pazienti dalla Penn Alliance per Ipotermia terapeutica (PATH) dopo l'arresto cardiaco intra ed extra ospedaliero con ritmi iniziali non trattabili nel registro tra 2000-2013. E’ stato utilizzata il Propensity score. Le caratteristiche del paziente e dell’arresto sono state utilizzate per stimare la necessità di ricevere TH ed erano età, sesso, luogo di arresto, arresto testimoniato e la durata dell'arresto. Per determinare l'associazione tra TH e risultati, abbiamo creato due modelli di logistica multivariata...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA