Fonte: European Society of Cardiology Congress; September 1, 2015; Londra UK.

Una sottoanalisi dello studio RELY, che ha arruolato oltre 18.000 pazienti, ha selezionato 2.279 pazienti (il 12.6% del totale) che hanno avuto almeno una prescrizione di antiinfiammatori non steroidei durante la durata dello studio. Questi pazienti erano più frequentemente donne, avevano più spesso valvulopatie associate e una minore incidenza di scompenso cardiaco, che costituisce di per se una controindicazione relativa all’uso di questi farmaci. I pazienti trattati con anticoagulanti e antiinfiammatori non steroidei presentavano una più alta incidenza di ospedalizzazioni e di emorragie maggiori tra cui quelle pericolose per la vita e quelle gastrointestinali, mentre questa associazione farmacologica non correla né con la mortalità, né con l’incidenza di stroke o infarto miocardico. Naturalmente il rischio emorragico era...continua a leggere