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IL FUTURO DEL PACING CARDIACO È GIÀ PRESENTE

Una piccola grande rivoluzione nel mondo della cardiostimolazione: i leadless pacemaker.

I primi pacemaker sono stati impiantati oltre 50 anni fa, pesavano circa 100 grammi e la durata della batteria era di circa 6 mesi. In tutti questi anni, sono stati fatti notevoli progressi tecnologici che hanno portato ad un miglioramento delle performance dei dispositivi, sia da un punto di vista strutturale che funzionale: le dimensioni del generatore si sono notevolmente ridotte mentre la durata della batteria è sempre maggiore, sono migliorate le performance degli elettrocateteri e sono stati sviluppati sistemi di stimolazione sempre più sofisticati che rispettano la fisiologia del cuore e vanno incontro alle differenti esigenze dei pazienti a seconda del disturbo del ritmo presentato. Nonostante ciò, la struttura base del pacemaker è rimasta sostanzialmente invariata, ovvero costituita da un generatore d’impulsi sottocutaneo che viene più comunemente impiantato in una tasca sottoclaveare, connesso ad uno o più elettrocateteri che, attraverso il sistema venoso, vengono posizionati nelle camere cardiache. L’impianto di pacemaker tradizionale presenta, comunque, alcune criticità sia in fase operatoria che nel follow-up successivo:

- vi è la necessità di un approccio chirurgico con incisione della cute e conseguente sviluppo di cicatrice;
- all’impianto, vi può essere...continua a leggere

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