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Dalla fase II allo studio ENGAGE AF: il percorso di Edoxaban nella FANV

Al 76° Congresso SIC presentate le evidenze scientifiche di edoxaban.

Durante il 76° congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia è stato presentato alla comunità cardiologica italiana edoxaban, inibitore del Fattore X attivato, ultimo entrato nella classe dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NAO) per il trattamento della Fibrillazione Atriale Non Valvolare (FANV).  Giuseppe Di Pasquale, Direttore del Dipartimento Medico Azienda USL Bologna, nella prima relazione, ha illustrato il percorso di edoxaban, durante gli studi di fase II a fase III. Lo studio di fase II è importante per definire il dosaggio ottimale riguardo la sicurezza del farmaco. Nel lavoro, pubblicato da Weitz et al. su Thrombosis and Haemostasis nel 2010, l'obiettivo primario era di confrontare la sicurezza di quattro regimi a dosaggio fisso di edoxaban con warfarin, nei pazienti con FANV. In questo studio multicentrico, della durata di 12 settimane, 1.146 pazienti con FANV e rischio di ictus sono stati randomizzati a edoxaban 30 mg una volta al giorno, 30 mg bid, 60 mg una volta al giorno, o 60 mg bid oppure warfarin con target di INR di 2.0-3.0. Gli end point primari erano sanguinamenti maggiori e/o sanguinamenti minori clinicamente rilevanti, e aumento degli enzimi epatici e/o bilirubina. Lo studio ha evidenziato che il profilo di sicurezza di edoxaban 30 e 60 mg qd nei pazienti con FANV era simile a warfarin. Al contrario, le somministrazioni...continua a leggere

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