La terapia ormonale sostitutiva è largamente impiegata per alleviare i sintomi tipici della menopausa, ma evidenze della letteratura suggeriscono che questa terapia possa aumentare il rischio di eventi vascolari venosi e arteriosi. Alcuni studi osservazionali suggeriscono che tale rischio aumenti nel caso in cui la terapia venga somministrata per via orale: gli estrogeni assunti per bocca subiscono infatti il metabolismo epatico, che provoca l’incremento di alcuni fattori della coagulazione con conseguenti effetti sull’emostasi. Possono avere un impatto sul rischio cardiovascolare (CV) anche altri fenomeni indotti dal passaggio epatico degli estrogeni, come la riduzione delle dimensioni delle LDL, l’aumento di trigliceridi e PCR.
Una recente revisione della letteratura ha analizzato i risultati di 15 studi osservazionali (10 caso-controllo e 5 di coorte) per stimare quale fosse il rischio...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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