La fibrillazione atriale (FA) conferisce un rischio sostanziale di ictus ischemico e di trombo-embolismo sistemico (stroke/systemic embolism - S/SE) per cui la prevenzione dell'ictus in corso di FA è stata oggetto di notevole interesse clinico e di intensa investigazione scientifica. Dal punto di vista fisiopatologico, i trombi che eventualmente si generino in corso di FA sono trombi "rossi", ricchi prevalentemente di fibrina, a differenza dei trombi della malattia coronarica, che sono trombi "bianchi", ricchi prevalentemente di piastrine. Da qui, il razionale di usare gli anticoagulanti nella prevenzione del tromboembolismo nella FA (stroke prevention in atrial fibrillation - SPAF) e gli anti-aggreganti piastrinici nella prevenzione e nel trattamento della malattia coronarica. Nonostante queste considerazioni, tuttavia, l'aspirina (ASA) è stata -ed è ancora- largamente prescritta nella SPAF: questo a causa della percezione errata di un'efficacia non minore di quella degli anticoagulanti antagonisti della vitamina K (vitamin K antagonists - VKA), a fronte di una ridotta tendenza emorragica e di una maggiore facilità d'uso. I primi studi di confronto nella SPAF tra ASA e VKA non avevano evidenziato una chiara superiorità di questi ultimi, tanto che all'epoca (circa 15 anni fa) l'ASA veniva considerata il farmaco di prima scelta. Il tentativo...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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