Sono state analizzate 430 donne con insufficienza cardiaca con ICD prevenzione primaria a 430 donne senza ICD per un follow-up di 3,4 e 3,0 anni. Sono stati inoltre confrontati 859 uomini con ICD e 859 senza ICD per un follow-up medio di 3,9 e 2,9 anni. Nelle coorti confrontate , l’ ICD migliorava la sopravvivenza in maniera simile nelle donne (hazard ratio, 0.78; 95% intervallo di confidenza, 0,66-0,92; p = 0.003) e negli uomini (hazard ratio, 0.76; 95% intervallo di confidenza, 0,67-0,87 P < 0.001). Non c'era alcuna interazione tra il sesso e la presenza di un ICD con la sopravvivenza (p = 0,79).
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