Durante il 76° congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), è stato presentato, in un Simposio Satellite, edoxaban, inibitore del Fattore X attivato, ultimo entrato nella classe dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NAO) per il trattamento della Fibrillazione Atriale Non Valvolare (FANV), Trombosi Venosa Profonda (TVP) ed Embolia Polmonare (EP). Il Professore Walter Ageno, professore associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi dell'Insubria di Varese, ha illustrato i risultati del trial HOKUSAI-VTE che ha valutato l’efficacia di edoxaban in monosomministrazione giornaliera nel trattamento e nella prevenzione delle recidive di tromboembolismo venoso e, quindi, anche dell’embolia polmonare.
Con il termine tromboembolismo venoso (o tromboembolia venosa), si indicano due patologie correlate:
- trombosi venosa profonda (TVP): formazione di un coagulo all’interno di una vena profonda, di solito negli arti inferiori, nelle pelvi o nelle cosce;
- embolia polmonare (EP): una parte di un coagulo si distacca dall’interno di una vena profonda e viaggia fino ai polmoni, dove ostruisce le arterie polmonari determinando una condizione potenzialmente fatale.
Il tromboembolismo venoso è la terza più comune malattia cardiovascolare dopo infarto miocardico e ictus, e colpisce almeno 700.000...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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