Lo studio ha confrontato gli effetti di una strategia di titolazione del beta bloccante guidato dalla risposta in frequenza cardiaca rispetto a una strategia guidata dalla dose sulla variabilità del QT in pazienti con scompenso cardiaco cronico. Lo studio, prospettico, è stato condotto analizzando registrazioni della durata di 5 minuti di ECG a riposo ad alta risoluzione in 100 pazienti con scompenso cronico. La frequenza cardiaca target era presente in 46 pazienti (gruppo A), mentre in 54 la frequenza era superiore a quella target (gruppo B). I pazienti nel gruppo A mostravano un indice di variabilità del QT (QTVI) significativamente più basso (-1.25±0.55 vs -1.52±0.42, p=0.013). Nei pazienti non a target è stata eseguita una titolazione del beta bloccante ottenendo una significativa riduzione della frequenza cardiaca (da 91±15 a 71±15 bpm, p < 0.001) associata a riduzione del NTproBNP (da 4474±3878 a...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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