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I pazienti con attacco ischemico transitorio (TIA) o ictus minore ricoverati in ospedale hanno una maggiore probabilità di ricevere interventi tempestivi per ictus ricorrente rispetto a quelli dimessi
Fonte: Neurology. 2016 Mar 25. pii: 10.1212/WNL.0000000000002614. [Epub ahead of print]. Kapral MK.

L’attacco ischemico transitorio (transient ischemic attack, TIA) comporta un rischio sostanziale di ictus successivi, a circa il 10% al 20% dei pazienti entro 90 giorni dal TIA, e con la metà di eventi ricorrenti che si verificano entro i primi 2 giorni. Il rischio di ictus post-TIA varia a seconda del meccanismo vascolare alla base della malattia, così come la presenza o l'assenza di condizioni di comorbilità e sintomi alla presentazione iniziale.
Le linee guida raccomandano che i pazienti con TIA e ictus ischemico minore sottoposti a screening rapido per la stenosi carotidea sintomatica, l'identificazione e la gestione dei fattori di rischio tra cui l'ipertensione, iperlipidemia, e fibrillazione atriale, e l'inizio della terapia antitrombotica. Precedenti ricerche hanno trovato che i pazienti con TIA hanno bassi tassi di indagini consigliate e interventi rispetto...continua a leggere

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