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Ablazione transcatetere della fibrillazione atriale: confronto tra farmaci inibitori della vitamina K, non interrotti, e nuovi anticoaguanti orali
Fonte: Am J Cardiol 2016;117:926-34.

L’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale è gravata da un certo rischio di complicanze tromboemboliche anche in fase periooperatoria, che in alcuni studi sono arrivate fino al 5%. Non è ben chiaro quale sia la strategia migliore per limitare il rischio di queste complicanze. Alcuni studi recenti hanno suggerito l’utilità di un trattamento non-interrotto con farmaci anticoagulanti inibitori della vitamina K, a seguito del riscontro di un minor rischio di complicanze tromboemboliche ed emorragiche rispetto ai pazienti che praticavano bridge con eparina. Al momento attuale, non è chiaro se una strategia con farmaci anticoagulanti inibitori della vitamina K non interrotti al momento della procedura sia preferibile rispetto ad una strategia con nuovi anticoagulanti orali non inibitori della vitamina K (NOAC). Per colmare questa lacuna, Wu e coll. hanno recentemente pubblicato una meta-analisi di 25 studi, rigorosamente...continua a leggere

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