In questo studio si è voluto valutare i predittori di adeguata terapia con ICD in 330 pazienti consecutivi (età media 65 ± 11, 81% maschi) con ICD impiantati, affetti da cardiomiopatia ischemica (n = 204) o dilatativa (n = 126). Nel corso di un follow-up medio di 19 ± 9 mesi si sono verificate 1.545 appropriate terapie con ICD (stimolazione antitachicardica e shock) in 94 pazienti (29%). All'analisi multivariata applicata su tutta la coorte, la presenza di fibrillazione atriale [FA: odds ratio (OR) = 1.906, intervallo di confidenza (CI) = 1,143-3,177, P = 0,013] e l'indicazione in prevenzione secondaria (OR = 1.963, CI = 1,123-3,432, p = 0,018) si associavano alla terapia con ICD. La presenza di CRT aveva un valore protettivo (OR = 0,563, CI = ,327-,968, P = 0,038). Tali predittori erano diversi a seconda eziologia della cardiomiopatia: nel gruppo ischemico,l’ indicazione in...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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