Finocchiaro e colleghi hanno preso in considerazione 357 casi consecutivi di atleti deceduti all’improvviso (età media 29 ± 11 anni, 92% di sesso maschile, 76% di etnia caucasica, 69% di sport di competizione) nel ventennio 1994-2014, sottoposti ad autopsia presso il loro centro di anatomia patologica. Hanno sottoposto tutti i cadaveri a un’accurata valutazione macroscopica post-mortem e a un’analisi istologica dettagliata eseguita da un anatomopatologo esperto, acquisendo i dati clinici disponibili ante-mortem dalle relazioni di decesso del medico legale. La sindrome della morte aritmica improvvisa è risultata la causa di morte con la maggiore prevalenza (n = 149 [42%]). Nel 40% dei casi è stata identificata una miocardiopatia, in particolare un’ipertrofia ventricolare sinistra (IVS) idiopatica e/o una fibrosi del ventricolo sinistro (n = 59, 16%); oppure...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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